Risultato inimmaginabile: punteggio pieno 100/100
Non riesco a descrivere quello che provo. Appena arrivata dal viaggio di istruzione a Strasburgo è giunta questa grandiosa notizia: Il nostro progetto Erasmus+ KA 1 per la mobilità dello staff è stato approvato e con il massimo punteggio.
Il mio sogno si è avverato.
Già attiva su eTwinning, proprio tramite questo portale europeo avevo saputo a fine 2013 che stava per essere pubblicato il nuovo Programma europeo a sostegno del settore istruzione, denominato Erasmus+, che era una vera rivoluzione rispetto alle varie azioni (Comenius, Leonardo, ecc.). Mi misi subito a studiarlo, esisteva allora solo la versione inglese.
Avevo partecipato a vari seminari sul programma Comenius e mi ricordo che la Dirigente di allora mi spingeva a presentare la domanda di partecipazione, ma non ero convinta perché i miei figli erano piccoli e poi perché si trattava di azioni individuali.
Erasmus+ era completamente diverso: c’era alla base una strategia per il miglioramento dell’istruzione che coinvolgeva la scuola intera. Una strategia e dei valori che comprendevo e condividevo pienamente. Con la mia amica e partner di un progetto eTwinning, Joanna Wallach, cominciammo a discuterne via Messenger. Mi interessava moltissimo in particolare l’azione KA 1 per la mobilità dello staff della scuola. Informai la Dirigente di questa possibilità e lei mi chiese di partecipare alla successiva riunione dello staff dirigenziale e poi ad illustrarlo in collegio.
Non ho mai smesso di pensare a quell’idea di progetto e, quando scoprii che nella scuola in cui avevo avuto il passaggio di ruolo non conoscevano il Programma Erasmus+, dovetti ricominciare da zero. Non è stato facile, ma ho avuto fortuna.
Ho dovuto lavorare davvero a tempo pieno e in più direzioni, ma questo successo lo si deve anche alle tante persone che mi hanno aiutato lungo il cammino: primo fra tutti il nuovo Dirigente scolastico, il professore Piermichele De Agostini, che sentiva la necessità di internazionalizzare la scuola, e che ha avuto fiducia nelle mie capacità, condividendo i criteri che ritenevo indispensabili per la formazione del team di progetto (una formula davvero vincente, adesso ne ho la prova). Mi ha permesso di lavorare e gestire tutte le fasi di progettazione in piena autonomia decisionale, anche se costantemente informato di ciò che avrei fatto.
Un altro ringraziamento lo devo all’USR Lombardia che mi ha messo in contatto con la Rete Europa, a cui abbiamo aderito e che ha accompagnato la redazione del nostro progetto in modalità “learning by doing”.
Un grazie particolare lo devo alla dott.ssa Caterina Runfola, massima esperta della Rete Europa, ma per me soprattutto amica inestimabile, che ha compreso i miei momenti di sconforto, ma nello stesso tempo ha tenuto alta la mia motivazione alla buona riuscita di questa impresa.
Una nuova avventura è appena cominciata: ne sento tutto il peso e la responsabilità, ma con l’aiuto delle mie colleghe di team, Gabriella Carpani (Lettere), Chiara Invernizzi (Matematica e Fisica), Maria Locatelli (Sostegno), Emanuela Amati (Assistente amministrativa) ed Enrica Motta (DSGA), sono sicura che ce la faremo anche questa volta.